Vendere all’estero con l’eCommerce: opportunità ed errori

Vendere all’estero con l’eCommerce internazionale

Se ti stai chiedendo come vendere all’estero, devi sapere che puoi iniziare a commerciare i tuoi prodotti subito in tutto il mondo grazie all’eCommerce. All’interno dell’articolo parliamo di questa incredibile opportunità di business e dei casi di errori di marketing da evitare quando si vuole vendere all’estero con l’eCommerce.

Per un’azienda italiana la scelta di aprirsi nuove strade e vendere all’estero può rivelarsi una vera manna. Soprattutto in periodi in cui il mercato interno è stagnante, avere un eCommerce internazionale può dare una vera boccata d’ossigeno al proprio business.

Con un e-store ogni tuo potenziale cliente può raggiungere da tutto il mondo il tuo sito web ed acquistare in comodità ogni articolo, 24 ore su 24, 365 giorni all’anno.

Se poi sappiamo in anticipo che il nostro prodotto o servizio potrebbe avere una certa presa, magari in particolari nazioni estere, l’eCommerce può sostituire l’investimento gravoso dell’apertura di un punto vendita in quell’area. Le risorse, in questo caso, saranno quelle dedicate, almeno inizialmente, a rendere visibile il mio negozio online.

Non è detto che vendere in tutto il mondo possa incrementare i guadagni, le metriche da analizzare per attivare una campagna di advertising e farsi conoscere sono molto più complesse, ma se sfruttate bene permettono ampi margini di guadagno.

Quali sono le opportunità di un eCommerce internazionale? Un dato sorprendente

Analizziamo le reali  opportunità di attivare una strategia di web marketing per vendere all’estero tramite un eCommerce internazionale.

Come sempre ci piace partire dai dati che abbiamo in possesso. Il grafico riportato mostra come tutti i settori siano in forte espansione per quanto riguarda la domanda del mercato estero. Ma ecco quelli che performano meglio:

eCommerce arredamentoIndagine MM-ONE Group per Netcomm

Guardando il grafico un dato balza subito agli occhi con enorme sorpresa: se ci aspettavamo che ai primi posti ci fosse il settore turismo e fashion (già da diversi anni i consumatori sono abituati ad acquisti online nel settore), al terzo posto inaspettatamente troviamo l’arredamento. I numeri sono molto incoraggianti: un 15% in più di vendite online nel 2018 rispetto all’anno precedente.

Questo vuol dire che il consumatore è ormai pronto ad acquistare online anche prodotti non di largo consumo. Una piccola rivoluzione che per il Made in Italy rappresenta un’enorme opportunità.

Altri settori importanti di crescita che abbiamo individuato sono: Smart Home, Food&Beverage e Personal Care. I tassi di incremento annui di revenue generato da questi settori sono molto alti.
Come Digital Strategy Agency stiamo mostrando ai nostri clienti la strada della vendita diretta tramite eCommerce internazionale, per sfruttare questo momento proficuo e non rimanere indietro rispetto alle altre aziende.

Andamento futuro eCommerce
Fonte Statista.com.

Gli errori da evitare in una strategia di marketing per la vendita all’estero

Con un negozio online i tuoi clienti non sono più limitati alle città in cui operi, ma sono ovunque nel mondo! Bello? Decisamente! Ma non è così semplice. Ci sono aspetti tecnici, legali e sociali da prendere in considerazione, proprio come avviene quando si apre un’attività offline.

Cercare di risparmiare è lecito ma non affidarsi a dei professionisti in questo caso può fare la differenza tra vendere e chiudere il proprio e-commerce.

Dal punto di vista tecnico, infatti, molte piattaforme spariscono per criticità che non vengono mai considerate o risolte. Ad esempio:

  1. DESIGN OBSOLETO
  2. DIFFICOLTÀ DI ACQUISTO
  3. NON PENSARE AD UNA STRATEGIA SEO
  4. ASSENZA DI RECENSIONI POSITIVE
  5. SOCIAL ABBANDONATI
  6. SCHEDE PRODOTTO E SEZIONE “CHI SIAMO” NON CURATE
  7. MANCATO MONITORAGGIO DI  GOOGLE ANALYTICS
  8. MANCANZA DI UN BLOG

Questo vale per qualsiasi tipo di e-shop. Nello specifico, invece, per quanto riguarda la vendita all’estero, con la nostra esperienza, abbiamo individuato 9 errori da evitare in una strategia di marketing per l’eCommerce estero che spesso sono causa del fallimento del progetto, con perdita di risorse preziose in termini di budget.

  1. PUNTARE SU MERCATI SATURI
    I mercati maturi sono percepiti come i più attraenti perché attualmente sono i maggiori in termini di volumi di vendita. Ma sono anche i mercati più competitivi. Bisogna valutare bene se sia il caso di investire in mercati emergenti che possono riservare delle opportunità di business maggiori.

    Per esempio in UK più del 20% delle vendite avvengono online, ma la competizione per farsi trovare è elevata. Va quindi studiato una strategia di marketing che pianifichi gli obiettivi e tenga conto dei costi per curare il contatto nel tempo, anche se non dovesse acquistare con una prima campagna. Importante è capire come porsi con il target personas.

    Il calcolo del ROAS (return on advertising spend), un elemento da tenere sempre bene in mente, deve sempre essere superiore al 100%.

  2. NON STIMARE LE POTENZIALITÀ DEL MERCATO
    Bisogna fare un’analisi preliminare dei vari mercati per capirne le differenze e le possibilità di crescita. Italia e Francia, ad esempio, hanno lo stesso numero di abitanti, ma gli italiani acquistano online molto meno dei francesi.

  3. NON CONOSCERE LE SPECIFICITÀ DI OGNI SINGOLO PAESE
    Elementi culturali, politici, climatici, influenzano la vendita online. Ogni paese ha delle abitudini proprie e prodotti che non sono gli stessi. Anche pagamenti e consegne possono variare molto.

  4. NON IDENTIFICARE I CONCORRENTI
    Bisogna studiare il posizionamento dei concorrenti soprattutto se hanno una situazione già consolidata. Da questa analisi si possono imparare più velocemente le vie e gli strumenti giusti e fare meno errori.

  5. NON ADEGUARE I PREZZI AL PAESE
    Non tener conto del potere d’acquisto del paese di destinazione è un errore da evitare assolutamente. Il prezzo dipende anche dalla percezione del prodotto, che può essere diversa, e dalla sua abbondanza o scarsità.

  6. NON VALUTARE BENE LE SPESE DI MARKETING
    Come abbiamo precedentemente detto la SEO e l’advertising sono fondamentali per un eCommerce. Ma nel caso di eCommerce internazionali gli esperti devono conoscere la lingua del paese in cui si andrà ad operare.

  7. TRASCURARE I TESTI E LE TRADUZIONI
    Le traduzioni ovviamente devono essere fatte da chi conosce molto bene la lingua del mercato in cui ci si vuole inoltrare.

  8. NON SCEGLIERE IL GIUSTO METODO DI PAGAMENTO
    Un esempio: il Giappone è un paese prevalentemente cash-based. Questo perché i Giapponesi acquistano i loro beni di consumo solitamente nei konbini, piccoli negozi diffusi in ogni quartiere, aperti 24 ore su 24. Un’abitudine di cui bisogna tener conto quando si predispone il pagamento per questa nazione.

  9. NON CONOSCERE LE NORME LOCALI
    Quali sono le norme per l’IVA e i permessi da richiedere? E se devo esportare alcolici, quali sono le accise? Conoscere le norme locali è un requisito necessario prima di aprire il nostro e-store internazionale.

La nostra consulenza è volta fin da subito ad un’analisi preliminare dei nuovi mercati che si vogliono affrontare. Vogliamo dotare i nostri clienti di uno strumento che li aiuti a non buttare investimenti, anzi, ad ottimizzarli.


Luca Santinon

Ceo & Strategist

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